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B2C è l’acronimo di “business-to-consumer”. È un’espressione che viene utilizzata per indicare un modello di business che si basa sugli scambi commerciali tra un’azienda che vende prodotti o servizi e i consumatori finali. In questo caso, abbiamo uno scambio diretto tra le parti. I vantaggi del B2C sono diversi:

  • c’è un contatto diretto con il consumatore
  • un’azienda può analizzare meglio i suoi bisogni
  • si possono vagliare e comprendere meglio, oltre che soddisfare, le sue esigenze.

Da ciò ne consegue un processo di acquisto di prodotti o servizi sicuramente più breve (in termini di sviluppo della fedeltà) e – apparentemente – semplice rispetto ad una transazione tra aziende (B2B). Per consentire l’acquisto da parte del cliente, le aziende del settore B2C puntano sicuramente su un tipo di comunicazione più informale, più vicina al modo di parlare dei consumatori, specie se tra i suoi strumenti inserirà quelli tipici del web marketing (il linguaggio delle nuove generazioni è diverso da quello delle persone più mature) e cercherà di fare leva oltre che sul prezzo e sull’unicità dei prodotti o dei servizi, anche sull’emotività e sull’attenzione dei clienti finali attraverso l’uso di strategie di storytelling o di stimolazione sensoriale.

Le strategie di comunicazione B2C si sono comunque aggiornate e sviluppate con l’avvento del digitale. Se un tempo i canali di comunicazione di massa erano la prerogativa di queste realtà, oggi si punta a una focalizzazione della comunicazione sul target, con notevoli vantaggi sui risultati. L’integrazione omnicanale è la vera sfida per il futuro di queste aziende, implementando strumenti e flussi che siano sempre più reattivi e profilati.

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