Fare pubblicità online con i canali minori: Twitter, Pinterest e gli altri

Advertising Twitter e Pinterest

Alzi la mano chi fa advertising online utilizzando solo Google Ads e Meta. Moltissimi di voi, immagino.

Google Ads e Meta sono in effetti le piattaforme più utilizzate, che consentono di raggiungere i maggiori volumi di pubblico. Nel tempo, si sono inoltre sviluppate moltissimo diventando oggi validi strumenti che consentono azioni di advertising anche molto raffinate.

Tuttavia, se utilizzate solo questi canali per le vostre campagne pubblicitarie, state probabilmente perdendo occasioni preziose.

 

Sul web esistono infatti molti canali minori per fare advertising, a partire dalle altre piattaforme social. Se valutiamo con attenzione il nostro target e i nostri obiettivi, potremmo scoprire anche che il termine “minori” non è decisamente adatto: per specifici temi o specifici pubblici, infatti, alcuni di essi potrebbero essere la scelta decisamente migliore.

 

La guerra dell’attenzione

Meta e Google Ads rappresentano ancora, da un lato, la scelta più immediata per qualsiasi piano di marketing. Il loro successo, come già accennato, è dovuto a due fattori: la loro diffusione pressoché universale e la presenza di molteplici possibilità di selezione del pubblico.

Il rovescio della medaglia è dato però dallo scarso livello di attenzione che gli utenti rivolgono alle ads presenti su queste piattaforme. Su Meta infatti la soglia di attenzione media è decisamente bassa e cala ulteriormente in presenza della scritta “post sponsorizzato”; su Google, l’utente medio tende sempre di più a ignorare banner e annunci di vario tipo.

Tutto questo, inoltre, avviene in un contesto sempre più competitivo e di conseguenza caratterizzato da costi crescenti.

 

Chiediamoci allora se il nostro budget pubblicitario non dovrebbe essere piuttosto dedicato (almeno in parte) a una piattaforma terza rispetto a queste due big, una che garantisca un livello di attenzione più alto, oppure una maggiore focalizzazione su una fascia di pubblico specifica, e quindi una resa migliore delle campagne di advertising.

Stiamo comunque parlando di volumi di utenza molto alti. Secondo il Digital Trends Report pubblicato annualmente da Hootsuite in collaborazione con We Are Social, a febbraio 2022 oltre il 70% della popolazione italiana tra i 16 e i 64 anni era presente sui social di Meta; ma Tiktok, Twitter, Linkedin e Pinterest raccolgono comunque tra il 27% e il 29% della stessa popolazione: numeri altissimi in termini assoluti.

Questi numeri diventano ancora più interessanti se si considerano le diverse possibilità di targettizzazione offerte da ogni social.

 

Advertising su Twitter nel 2023

Parlando di precisione nella targettizzazione, è emblematico il caso di Twitter. Questo social, considerato da tantissimo tempo in declino, è in realtà più vivo che mai tanto da essere ancora, ad esempio, il canale prescelto dalla politica e dal mondo dell’informazione.

Se lo analizziamo dal punto di vista della comunicazione pubblicitaria, il primo punto di vantaggio che dobbiamo riconoscergli è una grande capacità di raccogliere l’attenzione dell’utente.

In parte questo è dato dalla struttura stessa del social, tendenzialmente più semplice e meno dispersiva rispetto, ad esempio, a Facebook. Inoltre, i tweet sponsorizzati non sono penalizzati come posizionamento; passano nel feed insieme agli altri, confondendosi e raccogliendo lo stesso livello di attenzione.

Esistono due modi principali per fare pubblicità con Twitter nel 2023:

  • Il primo è ricorrere a una targettizzazione per hashtag. Poiché gli hashtag su Twitter vengono utilizzati con logiche molto attente e precise, inserirsi in un certo hashtag significa potersi agganciare a un tema molto preciso e raggiungere quindi pubblici con interessi molto specifici.
  • Se si ha a disposizione un budget rilevante, si può andare in overlap su un evento specifico, ad esempio una partita di calcio. Un caso concreto: Sky trasmette sempre su Twitter i momenti salienti delle partite di Champions League e un inserzionista può inserirsi su quei tweet facendoli precedere da un proprio video. Questa modalità di advertising non è molto utilizzata perché è molto costosa (per un evento importante, si parla di molte migliaia di euro) sia perché richiede una programmazione specifica con l’assistenza commerciale di Twitter; è tuttavia una possibilità estremamente interessante per un brand di livello nazionale che vuole assicurarsi di catturare l’attenzione del proprio pubblico.

 

Advertising su Pinterest: una piattaforma poco sfruttata

Un’altra piattaforma molto efficace per l’advertising, ma poco sfruttata in relazione alle sue possibilità, è Pinterest.

La piattaforma pubblicitaria di Pinterest è meno evoluta rispetto a quelle di altri social network, tuttavia inserirsi in questo social consente di promuovere con efficacia le aziende di alcuni settori specifici che proprio su Pinterest trovano un pubblico ampio e affezionato.

Solo a titolo di esempio: il mondo del wedding, dell’arredamento, del cake design, della moda… in generale tutti quei settori dove l’estetica e la creatività giocano un ruolo rilevante.

 

Il punto di forza di questo social è che frequentato da un pubblico in cerca di spunti e ispirazioni: un pubblico estremamente attento, quindi, pronto a esaminare con cura quello che trova e che risponde alle sue esigenze. Un pubblico sicuramente molto lontano rispetto a quello che scorre distrattamente il feed di Meta per riempire qualche minuto.

Se il pubblico è in cerca di ispirazione, quindi, la cosa migliore è proporgli modelli e tutorial: un breve video dove si spiega qualche trucco per arredare al meglio la casa, ad esempio; o su come ottenere il massimo dalla macchina fotografica che si sta promuovendo…

 

Conoscere pubblico e contesto

Qualsiasi sia la piattaforma prescelta,  il punto centrale resta sempre la conoscenza e la comprensione profonda sia del proprio pubblico che delle dinamiche che muovono l’ambiente nel quale andiamo a proporre il nostro brand.

TikTok, ad esempio, da moltissimo tempo non è semplicemente “il social dei balletti” ma comprende una grande varietà di contenuti, seguiti da giovanissimi e non sono. Anche il suo pubblico infatti sta crescendo e ha capacità di spesa. Tuttavia, per inserirsi al suo interno occorre capirne le specificità e il modo in cui gli utenti lo usano. Non a caso, lo sbarco dei politici nostrani su TikTok durante le ultime elezioni politiche fu fallimentare: c’erano, ma perlopiù non nel modo giusto.

Ogni social ha infatti un suo linguaggio, un suo codice di comportamento; conoscerli è essenziale per inserirsi al suo interno con una campagna di advertising efficace.

Lo scenario può poi cambiare moltissimo da nazione a nazione: prima di scegliere Instagram piuttosto che Twitter o Snapchat, quindi, occorre verificare le abitudini di quello specifico Paese. Snapchat ad esempio può essere una buona scelta per promuoversi presso un pubblico giovane nel Regno Unito; TikTok in Italia ha un buon seguito, mentre a Malta ha una percentuale di utilizzo molto bassa.

 

Conclusioni

Il web non è solo Facebook, Instagram e Google: le possibili piattaforme pubblicitarie sono molte e un piano di comunicazione attento deve valutare con attenzione dove effettivamente conviene spendere il budget a disposizione, partendo dall’analisi dei diversi social network.

Molte piattaforme considerate minori, tra l’altro, offrono possibilità di targettizzazione interessanti, che permettono di individuare con maggiore precisione il pubblico a cui l’azienda vuole rivolgersi. Inoltre, certe piattaforme garantiscono una soglia di attenzione più alta rispetto a quella che lo stesso utente avrebbe in altri ambienti del web e questo si traduce in una maggiore efficacia del messaggio pubblicitario.

 

Come sempre, la conoscenza del proprio target e di ciò che lo interessa è fondamentale per mettere a punto campagne efficaci. Al tempo stesso, però, è necessario anche comprendere a fondo le specificità di ogni piattaforma pubblicitaria  e le dinamiche che muovono i diversi social, così da inserirsi al loro interno in modo proficuo.

A queste condizioni, social network come Pinterest, Tiktok, Twitter o altri possono portare a risultati migliori rispetto a quelli che si otterrebbero, a parità di budget, limitandoci alla classica promozione su Meta e Google Ads.

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