Marketing Interno per la Fase 2

Marketing Interno: ripartire dai valori

In una situazione in cui tutto cambia i valori, che non sono così espliciti per tutti, sono uno degli elementi di continuità. I valori non cambiano e vanno consolidati, anzi, proprio da lì si può ripartire. Tornare ai valori è uno dei temi importanti di questa Fase e delle successive. Come intervenire nella tua azienda?

Fabio Piccigallo e Silvia Signoretti ne hanno parlato con Erika Meneghello, Psicologa e Professional Coach in diretta Facebook sulla pagina di Marketing Strategy Solutions.

Il momento Covid-19 è un momento in cui sono affiorati temi importanti per le aziende e quando creiamo le strategie di marketing per i nostri clienti, spesso ci siamo resi conto di incongruenze tra quella che è la Brand Identity (l’identità di Marca desiderata dall’impresa) e quella che è la Brand Image (quello che arriva al consumatore, al cliente). In questo, impattano i valori. Cosa significa avere dei Valori, oggi, per un’azienda?

I valori rappresentano ciò che è davvero importante per la persona, e per l’azienda (che è guidata da persone ), forniscono i criteri per ordinare gli obiettivi e valutare le azioni svolte o da compiere. Hanno a che fare con ciò che davvero si vuole creare. Come i valori personali si collocano in profondità, e sono abbastanza stabili, tra i fattori che determinano il nostro comportamento, anche nella cultura aziendale i valori vanno a costituire le fondamenta. Tante cose possono cambiare, anche vision e obiettivi, ma i valori quelli veri e più profondi rimangono tali. In questo senso possiamo ritenere i valori, a mio avviso, uno degli elementi di continuità che ora più che mai non solo aiuta a dare direzione e motivazione, ma anche un po’ di sicurezza.

 

I Valori possono essere il traino per ristabilizzare il momento di incertezza verso i propri collaboratori. Cosa significa incertezza? Come impatta su questo momento? Perché sono importanti i Valori come risposta?

Si parla da tanto di mondo V.U.C.A.: volatile, incerto, complesso e ambiguo. Oggi, o meglio, dagli ultimi 2-3 mesi ci siamo davvero dentro, in particolare l’incertezza la stiamo sperimentando a livelli molto alti. Il fatto è che se da un lato il nostro cervello desidera la certezza, dall’altro l’incertezza presenta l’opportunità di rompere i vecchi schemi e crearne dei nuovi. In due studi diversi pubblicati sull’Academy of Management Journal, è emerso che quando i leader delle organizzazioni comunicano una visione di continuità, le persone sono più disposte ad abbracciare il cambiamento. Proprio in virtù di questo ripartire dai valori è importante. Ripartire dai valori significa per gli imprenditori prendere consapevolezza, ascoltarli e ascoltarsi, e riallinearsi anche in termini di vision e obiettivi, se c’è necessità. Significa anche trasmetterli all’interno dell’azienda, ai propri collaboratori, e all’esterno, per dare un segnale di continuità che consenta di evolvere nel cambiamento.

 

Oltre ai valori, torna il tema dell’Intelligenza Emotiva. Di cosa si tratta? Come impatta nei team di lavoro?

È un tema che mi sta molto a cuore, sicuramente negli ultimi mesi la necessità di gestire le proprie emozioni spiacevoli si è resa più nota a tanti. Ma quanto ci siamo chiesti quale è la funzione delle emozioni che proviamo? E cosa succederebbe se entrassimo in contatto con loro? L’Intelligenza Emotiva, secondo Daniel Goleman, è la capacità di riconoscere i nostri sentimenti e quelli degli altri, di motivarci, e di gestire le nostre emozioni sia interiormente sia nelle relazioni sociali. È uno dei fattori dell’intelligenza che ci consente di vivere e affrontare la vita con successo. Allenare l’intelligenza emotiva significa acquisire la capacità di ascoltare le emozioni e interrogare la sfera cognitiva per prendere decisioni sostenibili, disinserire il pilota automatico emotivo e far diventare le emozioni un sistema di orientamento efficace e naturale. Per fare un piccolo esempio, pensiamo a tutte le zoom di questo periodo: alzi la mano chi è riuscito e tenere fuori del tutto le proprie emozioni, anche quelle che non dipendevano dalle persone o dai temi in call! Che impatto ha il bagaglio emotivo che portiamo sugli altri, e quindi sull’esito di un meeting? Le emozioni ci danno informazioni rispetto a ciò che stiamo vivendo, e ci spingono ad agire. Se riconosco le emozioni mie e degli altri, e ne conosco la funzione, le emozioni sono davvero delle importanti risorse per la relazione e per il raggiungimento degli obiettivi.

 

Leader e imprenditori si trasformano a ragione, dunque, in qualcosa di più o dovrebbero riscoprire il significato profondo del loro ruolo, come guide? In che modo Valori, Intelligenza Emotiva e Leadership tornano in auge in questo delicato periodo?

Più che trasformarsi è importante che si connettano con loro stessi, e con gli altri, in una dimensione di ascolto e accoglienza. Oggi alcuni bisogni sono cambiati e il cambiamento porta con sé anche stanchezza. Consapevolezza, compassione, intesa come avvicinarsi con gentilezza alle proprie e altrui fragilità e fiducia sono un importante supporto. Insieme al coraggio di abbandonare abitudini ormai superate se è necessario per evolvere. In questo modo il leader può orientare gli altri verso il futuro, ripartendo per primo dai propri valori. E condividendo. I leader sono vulnerabili, come tutti, non sono super-eroi. Immaginate la pressione che vivono ora. Ecco proprio la vulnerabilità in questo momento può essere condivisa, parlando e ascoltando alcuni imprenditori e manager è emersa l’opportunità di mettere tutto sul tavolo: non sentirsi soli, sentire che le emozioni sono condivise fa percepire che si possono trovare soluzioni.

 

Ripartenza. Non sempre per tutti. Cosa dovrebbero fare le imprese e i Leader? Hai qualche consiglio, spunto o esempio che vuoi lasciare a chi ci legge per questa fase 3 del Coronavirus?

Riassumendo un po’ quanto detto, e qualcosa in più:

  • Ripartire dai valori. Ascoltarsi e riscoprirli, mettere a fuoco cosa è davvero importante. A seconda al livello di consapevolezza può essere utile un percorso di coaching o un’analisi interna all’azienda, per elaborare poi anche un piano di condivisione e comunicazione.
  • Creare spazi di condivisione. Occasioni che vanno oltre alle riunioni, che siano dedicate esclusivamente all’ascolto, allo scambio, a conversazioni informali che consentano di allenare l’intelligenza emotiva e attivare l’intelligenza collettiva. Si può fare in modo creativo e generativo, ma è possibile partire anche da un sincero “Come stai? Di cosa hai bisogno?”
  • Coinvolgere e dare fiducia. Le persone sostengono con determinazione quanto hanno contribuito a creare (c’è un interessante TED di Simon Sinek sulla fiducia e la reciprocità). Questo significa anche supportarle nel riconoscere e sviluppare le proprie risorse funzionali ad affrontare il momento e perseguire gli obiettivi ora, e abilitarle nel riconoscere la propria sfera di controllo.

 

Grazie Erika. L’intervista di Erika, di Marketing Strategy Solutions, la potete vedere ad inizio pagina o potete scaricare il podcast. Alla prossima!

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